Stefano Vecchi, allenatore che ha portato la Feralpisalò per la prima volta in serie B, ha parlato a Il Mattino del suo nuovo successo e dell'Avellino di Rastelli: "Massimo ha vinto tanti campionati, in C e in B, non ha bisogno di consigli, specie da me che sono alla mia prima promozione - esordisce Vecchi -. Già lo scorso anno avevamo fatto una stagione importante tenendo il passo di Südtirol e Padova e giocando dei playoff di altissimo livello fino alla semifinale col Palermo.

Dal gruppo sono arrivati segnali importanti. Abbiamo capito che era giusto insistere. Siamo ripartiti mettendoci dietro alle corazzate. Di casuale, però, non c’è nulla. Il nostro è un lavoro partito da lontano valorizzando i giovani e mantenendo l’ossatura costruita nel tempo, nonostante la scelta di fare minutaggio. I campionati in genere li vincono le squadre più esperte, noi siamo stati un’eccezione. Siamo tra le prime cinque squadre del girone A ad aver utilizzato di più gli Under e non c’è stata una sola partita in cui ne abbiamo schierati meno di 3. Qualche gara l’abbiamo chiuso addirittura con 7 Under. Un classe 2000 credo sia riduttivo etichettarlo come giovane se gli dai modo di giocare in Lega Pro con una certa continuità".

Continuità come sempre parola chiave: "Il lavoro, il sudore è alla base di qualunque successo. Prima pareggiare con squadre come Vicenza o Padova ci lasciava soddisfatti, con il tempo è aumentata la consapevolezza nei propri mezzi e nella capacità di poter anche vincere contro queste squadre. La mentalità vincente ti permette di accrescere la fiducia nei propri mezzi anche se il nostro budget è metà o un terzo di altre big".

Vecchi fu eliminato dai playoff di due anni fa con il Sudtirol proprio dall'Avellino di Braglia: "Eravamo in periodo Covid, erano altri tempi, ma l'Avellino con la Lega Pro non c'entra nulla. Ricordo quanta gente c'era fuori dallo stadio sia ad Avellino che a Bolzano, quella gente se è dalla tua parte ti aiuta, ma se le cose vanno male te le ritrovi contro. 

Visto da lontano posso dire che non ha giovato all’Avellino cambiare troppo. L’effetto che è venuto fuori è stato paradossale, la proprietà ha investito molto dimostrandosi solida ma non è basato. Occorre avere la forza di non buttare via tutto se le cose non vanno come si desidera, di accettare le negatività di un’annata per ripartire dal buono che, pure in minima parte, c’è sempre".

Sezione: Focus / Data: Mer 12 aprile 2023 alle 11:34
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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