Il direttore generale del Catanzaro, Diego Foresti, fresco di vittoria del campionato, in un'intervista a Il Mattino ha parlato dell'Avellino: "È una società che mi piace. Ha una proprietà seria e importante. Lo scorso 4 marzo al “Ceravolo” ho parlato con Giovanni D’Agostino, che apprezzo per la sua schiettezza. I problemi fanno parte del gioco, bisogna saperne uscire al meglio e in maniera intelligente. Quest’anno l’Avellino è partito male e ha continuato peggio. Annate così c’è da sperare solo che finiscano velocemente perché non le raddrizzi. Contro di noi, l’Avellino ha giocato un ottimo secondo tempo in casa e un primo al ritorno. Evidentemente, però, qualcosa non funziona e bisogna capire come ricominciare. Da noi ha funzionato non rivoluzionare.

Quando lavori bene prima o poi i risultati arrivano. A Catanzaro siamo partiti tre anni fa con un progetto, potevamo già andare in Serie B lo scorso anno, ma tutti sanno come è andata nei playoff a Padova. In altre società quella partita sarebbe potuta essere la fine di un percorso, per noi è stato un punto di ripartenza.

Il direttore generale è un ruolo fondamentale e difficilissimo. Sei chiamato a risolvere i problemi di tutti i generi. Quando sono arrivato ho iniziato a operare dividendo le mansioni per compartimenti stagni, scegliendo con cura dal team manager ai fisioterapisti. Ogni singolo dipendente. Credetemi, loro portano punti. Per me il dg deve vivere il campo. Sono molto presente. Se c’è da intervenire bruscamente lo faccio prendendomi le mie responsabilità. Bisogna farsi rispettare ed essere carismatici. Mi definisco un bergamasco anomalo. Amo il mare, il sole, la gente. Ho lavorato con piacere con Cerri, Pelliccioni e Magalini. Il direttore sportivo, per me, deve essere operativo. Sempre. Non solo per il calciomercato. Deve stare sul pezzo tutti i giorni, seguire gli allenamenti, confrontarsi con l’allenatore e riportare eventuali criticità al dg per farle risolvere. Poi, ovviamente, sottopone anche i profili dei calciatori che ha individuato. A Catanzaro ci sediamo col presidente e decidiamo insieme. Ogni singola scelta. L’aspetto fondamentale è l’armonia.

Il campionato si vince con la continuità. L’ho imparato ai tempi del Como. Vinsero i playoff in Serie C nel 2015 e cambiarono tutta la squadra. Partirono ultimi e arrivarono ultimi. È fondamentale mantenere una scocca, preservare l’affiatamento che si crea. Non si vince con i nomi, ma con il gruppo. Nessuna eccezione. Neanche per il mio Catanzaro".

Sezione: News / Data: Mar 21 marzo 2023 alle 12:18
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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