Tutto giusto, tutto chiaro, tutto opinabile, tutto insomma e il contrario di tutto. Il calcio si sa è bello perchè vario, idee diverse, pensieri contrastanti: c'è chi grida alla testa di Pazienza, chi invece andrebbe avanti confermando e dando fiducia al progetto biancoverde con Perinetti e Condò in prima linea. Se ne sono dette di ogni tipo nelle scorse ore, post Giugliano un mare di idee e di opinioni, se vogliamo, anche di consigli della piazza al presidente D'Agostino. Via l'allenatore, poi via il direttore. Per carità, magari pensiero giusto, magari no. Sta di fatto che si è optato per proseguire con Pazienza, almeno fino al Cerignola con la speranza che il tecnico di San Severo in questa settimana trovi quadra e "squadra" per rimettere le cose a posto ed andare avanti con serenità. Ma questo piccolo passaggio sembra però spesso sfuggire.

Questa settimana, seppur con una spada di Damocle sulla testa, sarà complicata per colui che giocoforza è ancora l'allenatore dell'Avellino, che difende e rappresenta ancora i colori biancoverdi e che da tale andrebbe trattato. Sfiduciare un professionista prima del fischio d'inizio in una partita dove lo stesso sarà col logo dell'Avellino sul petto, non sembra cosa buona e giusta. Fischio d'inizio, triplice fischio, conclusioni e idee, pensieri rafforzati o teorie smontate. Lo dirà il campo, forse per l'ultima volta? Ma almeno fino a quel momento Michele Pazienza lotterà per l'Avellino e per i colori biancoverdi. Questo non bisognerebbe dimenticarlo affatto. Tutto il resto verrà da sè. Per ora, c'è una battaglia da vincere ed il condottiero ha un nome e cognome.

Sezione: Copertina / Data: Gio 05 settembre 2024 alle 09:30
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
vedi letture
Print