Il direttore dell'area tecnica biancoverde Giorgio Perinetti è stato ospite questa sera di Notte Ritiro su Prima Tivvù commentando in primis l'amichevole vinta contro l'Atletico San Gregorio: “E' un periodo di lavoro intenso, i ragazzi stanno metabolizzando la fatica, si vede che ci cerca una maggiore intensità come vorrebbe il mister, ma anche la volontà di aggredire l'avversario quando è in fase difensiva e nel recupero palla. Questo si vede, ovviamente è ancora tutto in fase di cantiere, ma abbiamo pressato l'avversario in fase di uscita e cercato di andargli subito addosso, caratteristiche indispensabili in questa categoria, la scorsa stagione siamo stati un po' carenti in questa fase”.

Non poteva mancare una panoramica sul mercato: “Come l'anno scorso, anzi meglio e con la partecipazione dell'allenatore, abbiamo cercato di avere le idee chiare sui 23 che comporranno la lista. Era l'unica maniera per lavorare in un certo modo, sapere cosa fare e come muoverci. Mi spiace per i ragazzi che non sono con noi e per i quali bisognerà trovare una collocazione, ma la chiarezza è la cosa più importante, portare in ritiro situazioni spiacevoli con un gruppo che si deve creare non era auspicabile. Cercheremo di accontentare tutti ma dovevamo avere una base di lavoro chiara. Abbiamo deciso come già detto di avere il terzo portiere ballerino rispetto alle liste, e avere due giocatori in ogni ruolo creando competitività in allenamento e più soluzioni per l'allenatore. Mi auguro che Iannarilli faccia una grande stagione, sa guidare bene la fase difensiva, Ghidotti ha fatto buone cose, altre meno, ma Iannarilli è più esperto e più presente a livello di voce e personalità”.

Su Sounas: “E' stato un colpo, sottrarlo a una concorrenza spietata e portarlo via a una squadra di B è stato difficile: ha portato qualità tecnica, spessore, è un ragazzo umile, di assoluto valore”.

Sul mercato: “In C prima i cartellini non si pagavano, ci si metteva d'accordo sull'ingaggio, oggi è venuto fuori che tutte le società chiudono un indennizzo per i trasferimenti, un'anomalia forte. Vorrei portare subito a Pazienza i giocatori richiesti ma bisogna tenere conto di tutte queste variabili. Cerchiamo un'alternativa a Frascatore, Cancellieri ha coperto il buco a sinistra, ora serve un play, stiamo cercando di definire un nome importante. Non è Capomaggio, lui è sicuramente un giocatore valido ma ha cambiato recentemente procuratore e le quotazioni sono schizzate. Abbiamo alternative valide, un giocatore di categoria. Dopo aver preso Sounas abbiamo cambiato modo di ragionare sul play”.

Sugli attaccanti: “Ieri abbiamo fatto una lunga riunione e abbiamo pensato che oltre a un attaccante che già cercavamo, uno alla Sgarbi, cerchiamo ora anche un attaccante di peso che ci aiuti a tenere palla in situazioni difficili, ma anche una torre brava di testa e fisica. Un sostituto di Marconi. Abbiamo le idee chiare sui nomi che vogliamo se li prendessimo tutti in breve tempo finiremmo anche prima del previsto il mercato in entrata”.

Sulle uscite: “L'anno scorso siamo andati più spediti con le uscite, ma nell'anno dei grandi eventi calcistici c'è sempre un rallentamento, dalla A alla C. Poi ci sono tante squadre con esuberi, la Juventus ne ha lasciati a casa 8 tanto per dire. D'Amico lo avevamo preso come trequartista, quest'anno non lo utilizziamo e lo abbiamo ceduto. Peccato, ha talento ma fa anche fatica a esprimerlo e lo sa. Non è più giovanissimo ma deve dare continuità, se gioca a intermittenza diventa difficile che sia utile per una squadra con ambizioni come lo siamo noi. Abbiamo però mantenuto una percentuale sulla rivendita. Con D'Angelo abbiamo tolto una clausola pesante per noi, gli abbiamo rinnovato il contratto e lo abbiamo mandato in prestito, il Campobasso copre l'ingaggio, lui va a giocare, tutti contenti.

Costa? L'agente ha dato apertura, ma il presidente del Vicenza lo ha tolto dal mercato, non possiamo farci niente e siamo andati su altri profili. Anche Scognamillo sembrava in uscita poi l'arrivo di Caserta ha cambiato le carte e il giocatore ha rinnovato. Prenderemo giocatori funzionali.

Enrici? Lo abbiamo visto l'anno scorso ma come lui ce ne sono altri. Col Taranto bisogna parlare con Eziolino Capuano che non si capisce mai che ruolo abbia, ma abbiamo diverse alternative”.

Su Ricciardi: “Lui ha fatto un percorso di crescita, l'anno scorso lo criticavano tutti, deve migliorare sull'aspetto tecnico ma è molto fisico. Gli ho proposto di restare ad Avellino, rinnovare e adeguare il contratto. Ha detto di voler andare via e per me non è un giocatore da Avellino. Se di fronte a una proposta dell'Avellino decidi di andare via, per me mancano le basi, manca la volontà di giocare qui”.

Su Liotti: “Come gli altri ci dicono di no anche noi rifiutiamo le offerte, non c'è mai stata alcuna apertura su di lui. Condò? E' arrivato prima di me ad Avellino, poi l'ho raggiunto con Strano, si parla di triade ora, avevano un contratto annuale, se è stato rinnovato il contratto vuol dire che lavoriamo bene insieme. Ognuno sfrutta le sue amicizie e i suoi contatti, Strano è l'uomo dei dati e dei numeri, ci integriamo bene. Abbiamo un budget ma poi la proprietà deve confermare ogni operazione”.

Su Cionek: “Abbiamo parlato, è stato un giocatore sempre presente, positivo, ma per determinate valutazioni si è deciso di sacrificarlo”.

Sui ragazzi giovani: “Anche l'anno scorso abbiamo fatto allenare qualche giovane della Primavera con noi, lo facciamo anche quest'anno. In precampionato fanno sempre una buona impressione, sono interessanti, ma se faccio un nome poi si esaltano tutti quindi meglio tenere un profilo basso”.

Sullo stato attuale del calcio italiano: "La Juventus Under 23 nel girone C è un piacere anche per le tante piazze meridionali che tifano Juve e la stessa Juve è felice di fare questo girone. Chi può avere una Under 23 può testare i loro giocatori, vediamo quanti ne hanno formati i bianconeri, è una palestra importantissima. Per gli avversari è un'occasione piacevole di confronto con una società blasonata".

Una chiosa finale: "Il pubblico avellinese è fantastico, l'ho provato sulla mia pelle. Ma una società non vince mai da sola, vince con un ambiente che ci crede, con una tifoseria caldissima e partecipe, con una stampa equilibrata, ci vuole l'unità di tutte le componenti specialmente in un campionato come quello che ci aspetta. Questi ragazzi vanno sostenuti, possono sbagliare ma l'allenatore prenderà le sue decisioni. L'ambiente deve essere sempre unito verso un unico obiettivo".

Sezione: Copertina / Data: Lun 22 luglio 2024 alle 22:05
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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