Massimo Rastelli è stato intervistato da Il Mattino per fare il punto sull'Avellino e sul girone C di Lega Pro: “Il Catanzaro è la grande favorita. Sono ripartiti dall’eliminazione in semifinale playoff contro il Padova inserendo le pedine giuste. Pescara, Crotone, Foggia e Avellino saranno le avversarie del Catanzaro per il primo posto, ma tutte hanno bisogno di lavorare per trovare un’intesa tale da colmare un gap che, allo stato attuale, è evidente.

L'Avellino? Non bisogna farsi condizionare dall’esterno ma restare coerenti ai programmi che vengono fissati da società, allenatore e direttore sportivo. Quando arrivai ad Avellino chiarimmo che volevamo andare in Serie B nel giro di due anni allestendo un organico in cui esperienza e minutaggio potessero coesistere al punto di utilizzare non due ma addirittura tre classe 1992. Dissi: “Va bene, ci proviamo”. Ci riuscimmo. L’unità di intenti è fondamentale.

L’Avellino ha dovuto ridurre il monte ingaggi e deve andare avanti senza arrendersi ai primi, eventuali, risultati negativi. Dovunque i tifosi vogliono vincere sempre, ma bisogna fare quadrato e non perdere di vista il traguardo che si vuole tagliare. Bisogna chiarire a cosa punta l’Avellino in questa stagione. Ritengo sia doveroso. Ai tifosi va spiegato che in due anni sono stati tirati fuori tanti soldi per provare ad andare in B e che ci si è resi conto, probabilmente, che i precedenti budget sono stati sforati al punto di avere effetti sulla pianificazione attuale.

Non c’era e non c’è nulla di male a uscire allo scoperto e dire: “Signori, quest’anno non riusciamo o non vogliamo continuare così, abbiamo necessità di ridurre i costi e resettare. Abbiamo scelto di adottare una politica per cui devono trovare spazio i giovani e gli introiti garantiti dal minutaggio. Abbiamo cercato di allestire una squadra per giocarcela, nel rispetto del blasone della piazza, ma dobbiamo vivere alla giornata e non possiamo promettere mari e monti”. Ecco, in questo modo chi potrà rinfacciare nulla alla proprietà?

Trotta? In C Marcello fa la differenza. Conosce l’ambiente, sa che deve essere il giocatore che trascina tutti. Non è più un ragazzino. Ha una grande responsabilità. Se Trotta è tornato ad Avellino in Serie C è inevitabile che da lui ci si aspettano tante cose pure in termini di carisma. Sono convinto che se saprà essere quello che conosciamo ne gioveranno Murano, Gambale e gli altri attaccanti perché si sentiranno meno gravati dal peso di dover far gol e reparto da soli.

Contatti con l'Avellino? Se un domani dovessi tornare lo farei solo per finire il lavoro. Solo per portare l’Avellino in Serie A".

Sezione: Focus / Data: Gio 08 settembre 2022 alle 10:00
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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