Quando Pazienza dice che l'Avellino è in crescita, precisamente, a cosa si riferisce? Cavese-Avellino è il replay della sfida col Cerignola, con la differenza che i metelliani si rendono meno pericolosi rispetto a quella che è la capolista del girone C. Ma i biancoverdi non fanno nulla per provare a vincere la partita e sin dall'inizio cominciano a tambur battente con il possesso palla, sterile, qualche cross per Vano, schierato per l'occasione dal primo minuto e poi nulla più. Si salvano in pochissimi. Enrici debutta dall'inizio e probabilmente è lui il migliore in campo di un Avellino che a vedersi risulta veramente noioso. Poche idee negli ultimi 20 metri, come da tre settimane a questa parte, Redan evanescente e Sounas canta e porta la croce senza mai rendersi pericoloso nell'area avversaria. E' questa la formazione di Pazienza, che al netto delle assenze oggettive fa veramente poco. Il post gara diventa quindi un rebus.

Soddisfatto per cosa? Per aver vinto il possesso del pallone a Cava? Perchè è chiaro che l'Avellino ha tutt'altre potenzialità che al momento non vengono sfruttate. E meno male che c'è lo spunto di Gori, subentrato che di testa pareggia i conti dopo il gol che sapeva di doccia gelata di Marranzino. Attenzione, sulla rete della Cavese c'è un fallo su Enrici grande quanto l'intero stadio Lamberti, assurdo non fischiarlo. Non all'altezza l'arbitro Diop, molto discutibile il suo operato. Poi la panchina perde la testa, espulsi Pazienza e il vice La Porta, ancor prima il preparatore Zoila. Insomma, confusione, caos, contestazione, pareggio e ancora la vittoria che non arriva. D'Agostino opta per la continuità, i tifosi biancoverdi accrescono la loro rabbia. Avellino, veramente poca cosa, alla faccia della crescita che ha visto forse solamente Pazienza.

Sezione: Copertina / Data: Lun 16 settembre 2024 alle 09:36
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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