Quella che doveva essere l'ultima spiaggia per Pazienza, si è trasformata in penultima, almeno per il momento. Contro l'Audace Cerignola si doveva vincere, o cambiare: la contestazione della Curva a fine partita, con una delegazione che ha poi incontrato il presidente D'Agostino in Tribuna Montevergine, non ha lasciato spazio a dubbi. La tifoseria vuole la testa del tecnico, e anche dell'intera area tecnica, autrice del mercato che ha portato alla costruzione di una squadra forte sulla carta, debole in campo.

D'Agostino, Pazienza e Perinetti però sono rimasti delle loro convinzioni: ci vuole tempo per amalgamare il gruppo, ci vuole pazienza per recuperare i diversi calciatori acciaccati ed assenti che non permettono di avere validi ricambi in panchina, e allora la decisione viene nuovamente rinviata. Stavolta l'ultima spiaggia si sposta a Cava, dove domenica sera l'Avellino dovrà per forza di cose vincere e convincere, altrimenti, pur con tutta la buona volontà, comincerà a essere troppo tardi per un cambio di rotta. Anche perché un eventuale nuovo allenatore dovrà poi a sua volta avere il tempo di conoscere i giocatori, imprimere le sue idee e far esprimere la squadra diversamente, sfruttando le caratteristiche dei singoli.

Deve aver fatto tutte queste valutazioni D'Agostino per decidere di concedere ancora del tempo a Pazienza: l'anno scorso non si ebbero problemi a buttare nel cestino due mesi di preparazione estiva con Rastelli e ricominciare da Pazienza dopo appena due giornate, stavolta la musica sembra diversa. Evidentemente è tale la convinzione di aver operato bene questa estate, di avere una rosa che può esprimersi meglio, che Pazienza può trarre di più da questi giocatori (e lo scorso campionato ne è la prova) che si è deciso che per il momento la scelta migliore è concedere ancora del tempo al tecnico. Magari con il recupero degli infortunati i risultati miglioreranno, magari i lenti e piccoli progressi visti nelle prime tre partite sfoceranno in una vittoria a Cava, e se ci mettiamo anche due ingaggi già sul groppone (Rastelli e Pazienza) ecco che il rinvio della scelta appare la decisione più ovvia.

Magari si vince a Cava e tutto rientra, risparmiando tempo, denaro e l'incognita che un cambio di allenatore può portare. Perché cambiare non vuol per forza dire migliorare. E anche perché Pazienza lo scorso anno dimostrò di poter fare meglio di Rastelli, anzi, si disse, magari aver cominciato con lui dall'inizio. Stavolta si è iniziato con lui dal principio con una squadra sulla carta più forte: prima o poi le potenzialità verranno fuori, si sarà pensato. Ma non si può attendere in eterno, aggiungiamo noi. Il terreno perso è già tanto, va bene concedere un'altra chance al tecnico e alla squadra, va bene aspettare prima di una sterzata che potrebbe anche portare verso un percorso ignoto, ma i punti dalla prima cominciano a diventare tanti, e se il potenziale resta inespresso ci vorrà necessariamente qualcun altro che riesca a tirarlo fuori. Anche perché vincere a Cava potrebbe temporaneamente salvare Pazienza, ma ci vorrà comunque continuità. Se poi non si vince nella partita successiva si ricomincerà con i dubbi e le contestazioni?

I nomi sulla lista sono sempre gli stessi: Tesser, Oddo, Capuano, e a questi si è aggiunto anche l'ex Angelo Alessio nelle ultime ore, per tanto tempo vice di Antonio Conte nelle sue varie avventure. Intanto la squadra si allenerà a porte chiuse tutta la settimana per evitare frizioni e contestazioni, ma contro la Cavese non si dovrà davvero più sbagliare.

Sezione: Copertina / Data: Lun 09 settembre 2024 alle 14:20
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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