Domani sera non ci sarà per via dell'impegno con la nazionale Under 21 di Di Biagio e la sua assenza sicuramente si farà sentire nello scacchiere di Rastelli. Davide Zappacosta, autore di un'altra buona prestazione con gli azzurrini nel match di due giorni fa contro l'Irlanda Del Nord, si gode questo momento d'oro e lo stesso fa anche la sua famiglia, a cominciare dal fratello maggiore Fabio che dice: "Ogni volta che ci sono le sue partite in tv, mia madre è la più tesa, teme sempre gli scontri di gioco e i falli. Davide è un ragazzo eccezionale, ha tantissimi pregi e pochi difetti. E' sempre rimasto se stesso e non si è mai montato la testa. A 21 anni, con una carriera importante davanti, è facile cedere ma lui è cresciuto avendo sempre come riferimento la cultura dell'impegno, del rispetto dei ruoli e del gruppo. Gioca sempre per i compagni, mai per se stesso: questo è il suo segreto. Siamo sempre stati una coppia di fratelli affiatata, nonostante gli otto anno di differenza. La cosa che più mi piace di lui è che è rimasto sempre lo stesso, sia con me che con gli amici. Io sono uno dei suoi maggiori critici, non è facile seguire le sue gare davanti alla tv. Alla fine di ogni partita, però, ci sentiamo sempre e ne approfitto per dirgli cosa è andato bene e in cosa deve ancora migliorare".
La parola passa, poi, al papà Roberto il quale, dopo aver concluso la propria carriera di calciatore e intrapreso quella da allenatore, ha seguito incessantemente l'evoluzione della carriera del figlio: "L'exploit di Davide riempie di orgoglio tutta la famiglia. Ha sorpreso anche me. Non mi aspettavo che al primo tempo una sicurezza tale da ottenere la convocazione in Nazionale. Da genitore non posso che essere strafelice. Da allenatore dico che è un piacere vederlo giocare, sembra molto più maturo rispetto alla sua età. L'unica critica che posso muovergli è che deve acquisire maggiore cattiveria agonistica: se dovesse farlo diventerebbe perfetto. Già a 14 anni mostrava le sue qualità ma non è stato facile gestirlo. Da fuori la gente avrebbe potuto pensare che scendeva in campo solo perché figlio dell'allenatore e, per questo motivo, molte volte non l'ho schierato".
 

Sezione: News / Data: Sab 16 novembre 2013 alle 10:32 / Fonte: Il Mattino
Autore: Carmine Roca / Twitter: @carm_roca
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