Al Curcio è stata una mazzata. Uno shock calcistico, un qualcosa che non si poteva prevedere. Incredibile, assurdo, brutto e inspiegabile l'Avellino di Pazienza sceso in campo contro il Picerno nella prima giornata di campionato, quella che doveva regalare una partenza sprint, quella che doveva subito mettere le cose in chiaro, quella che arrivava pochi giorni dopo la grande carica dei tifosi al Memorial Gasparro.

E invece, sotto gli occhi attoniti di 700 tifosi biancoverdi giunti da ogni dove, l'Avellino crolla sotto i colpi di un Picerno organizzato sì, ma tutto sommato modesto, che non deve sforzarsi troppo per infilare la difesa, fragile, fragilissima dell'Avellino. I lupi non riescono a fare male, mai, anzi, il primo tempo se ne va con lo 0-0 noiosissimo di due formazioni che non sono riuscite ad incidere. Patierno non sta bene, inutile girarci intorno; il numero 9 fa quel che può ma come nei playoff è a mezzo servizio. Inutile a questo punto schierarlo dall'inizio quando in panchina c'è Gori che sta bene e Vano che è disponibile in buona condizione. Sounas deve fare il Sounas, ma solo se messo in condizione di farlo. D'Ausilio in ombra, si accende pochissime volte, altre volte spettatore pagante. Cancellotti e De Cristofaro svolgono il compito, ma non si salva nessuno in una serata dove perfino Iannarilli compie due errori: evidente il primo, da capire il secondo gol, abbastanza fantozziano.

La scossa la dà proprio Gori, ma è troppo tardi. La difesa balla troppo; Frascatore non è quello del suo arrivo ad Avellino, Rigione non è esente da colpe. I quinti troppo alti, a Picerno gli irpini non hanno equilibrio. Non ha funzionato nulla di quello che abbiamo visto dal ritiro. Una prestazione imbarazzante. Il mercato è ancora aperto, correre ai ripari si può.

Sezione: Copertina / Data: Lun 26 agosto 2024 alle 09:00
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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