L'Avellino si congeda, finalmente, dal campionato di serie C dopo 7 anni di purgatorio, e lo fa nella maniera migliore: vincitore del girone C 2024/25, undici vittorie di fila, eguagliando il record di Bucaro, e Lescano capocannoniere del torneo a 18 reti insieme a Caturano (le reti sarebbero in realtà 24 calcolando anche quelle segnate contro Turris e Taranto, escluse). Il campionato si chiude con l'attesa festa casalinga, dopo la lunga notte di festa della scorsa settimana successiva alla vittoria di Potenza contro il Sorrento: prima la partita di rito contro il Team Altamura, giocata con la serenità di chi aveva già raggiunto i rispettivi obiettivi da ambo le parti, vinta dalla squadra che ha dimostrato di essere più forte anche in questi frangenti, e poi la grande festa finale. Prima i fuochi d'artificio e i fumogeni a ridosso del fischio d'inizio, poi l'abbraccio collettivo di tutto lo stadio a squadra, staff, allenatore e presidente.

Unica nota stonata, i fischi alla sindaca Laura Nargi e al presidente della Provincia, presi di mira per la questione stadio che farà tribolare i tifosi almeno per un altro mese, prima che si capisca se sarà il Comune a pagare le spese di adeguamento dell'impianto alla serie B o dovrà provvedere direttamente il presidente D'Agostino, che ha proposto anche di acquistare il Partenio per accelerare i tempi. Ma si andrà comunque per le lunghe e il rischio di dover giocare, almeno le prime gare, lontano dall'Irpinia, resta.

Intanto però godiamoci questo momento di festa, a fine partita sono stati tanti gli applausi e i cori per i calciatori, per la dirigenza autrice di questo successo sportivo, per Biancolino che ha convinto sul campo anche i più scettici. Domani si conoscerà il calendario di Supercoppa di C, l'Avellino spera di giocare in casa la prima gara del 3 maggio così da potersi poi concentrare sui lavori di adeguamento dell'impianto. Poi ci sarà da definire il ritiro e infine da approntare il mercato, che nelle intenzioni di Aiello e D'Agostino sarà solo di puntellamento di una rosa che può già dire la sua anche in B. Iannarilli, Cancellotti, Rigione, Enrici, Cagnano, Sounas, Palmiero, Palumbo, De Cristofaro, D'Ausilio, Russo, Lescano, Patierno, sono tutti elementi che possono giocare tranquillamente titolari anche in B, andranno affiancati altri giocatori esperti per arrivare alla lista di 18 Over, e poi tutti gli Under (dal 2001 in giù) che si vogliono, ovviamente di qualità, come Palumbo o lo stesso Mutanda.

La storia, anche recente, insegna che mantenere l'ossatura che ha vinto un campionato anche nella categoria superiore può essere la scelta vincente per proseguire su una scia positiva, e pare che anche i vertici dell'Avellino siano d'accordo con questa filosofia. Da domani un nuovo capitolo si apre nella storia dell'US Avellino, che lascerà ufficialmente il campionato di Lega Pro per aprire le porte alla serie B. Un'avventura entusiasmante che non vediamo l'ora che cominci.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 27 aprile 2025 alle 23:42
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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