L'Avellino cade in maniera clamorosa al Partenio-Lombardi contro il Taranto, una partita che alla vigilia sembrava ormai già scritta, Avellino lanciatissimo e Taranto che si presentava in Irpinia con enormi problemi, mister Gautieri e il vice che hanno presentato un certificato medico in settimana, senza fare gli allenamenti e senza seguire la squadra, affidata a mister Cazzarò. Sembrava tutto apparecchiato per l'Avellino, reduce da 6 vittorie consecutive, da numeri strabilianti e ancor di più caricato dal pareggio del Benevento a Crotone (dopo che i sanniti vincevano 2-0 fino a 5 minuti dalla fine). E invece il calcio ci fa capire che non è una scienza esatta, mai, che le gare vanno giocate fino alla fine sempre, contro ogni avversario, anche il più in difficoltà. 

Taranto che è venuto al Partenio a fare la sua gara, difesa e ripartenza, cercando qualche episodio in attacco e sperando in una giornata storta dei lupi. E così è stato. L'Avellino non è riuscito a fare la sua solita gara a ritmi alti, aggredendo gli avversari. Ha controllato sì la gara, ha avuto un grande possesso palla, ma i numerosi cross arrivati in area sono stati sempre preda della difesa ionica e del portiere. L'unica grande chance è stata quella di Patierno sullo 0-0, che avrebbe potuto riscrivere una gara diversa in caso di gol. 
Gol che invece un minuto dopo ha trovato il Taranto che ovviamente ha complicato la gara degli irpini. L'Avellino ha provato in tutto il secondo tempo a rimettere in piedi la sfida, Biancolino si è giocato tutte le carte possibili, Tribuzzi, Vano, lo stesso Redan. L'Avellino ha assediato il Taranto ma senza trovare alcuna chance anche per arrivare al pareggio. E si arriva quindi al ko, inspiegabile, inatteso, insospettabile. L'Avellino scivola sulla classica buccia di banana. 

Una sconfitta che deve far riflettere ma non allarmare assolutamente. Ovviamente un ko che fa male, visto la rincorsa in cui l'Avellino era riuscito a proiettarsi e a rosicchiare punti alle dirette avversarie. Ma non era stato fatto nulla, così come non c'è da piangere ora. Bisogna analizzare il ko, soffermarsi sugli errori e ripartire come fatto un mesetto fa. Una sconfitta che deve servire da insegnamento ma senza fare drammi. 
Il potenziale, i numeri espressi, hanno dimostrato che questa squadra può ripartire senza problemi e quello di oggi può essere etichettato come il classico scivolone. Una scivolata pesante, ma dalla quale rialzarsi. Anche perchè il campionato non aspetta i lupi, ora ci sono due trasferte consecutive, Potenza e poi Benevento. Per poi giocare gare con il Catania e a Monopoli. Un mese importante, un mese fondamentale dove non ci si può più fermare. 
 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 03 novembre 2024 alle 18:30
Autore: Marco Costanza
vedi letture
Print